L’Alpe 8 - Bambini di montagna

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ALPE8
Autore: AA.VV.
Editore: PRIULI & VERLUCCA
I figli della montagna. Non è vero che i bambini di montagna, figli di gente povera e talvolta malnutrita, fossero più ignoranti di quelli di pianura. Al contrario... Heidi: il mito universale della montagna. In poco più di 120 anni Heidi è diventata un mito planetario

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I figli della montagna. Anche sull’infanzia alpina ci sono molti pregiudizi da sfatare. Per esempio non è vero che i bambini di montagna, figli di gente povera e talvolta malnutrita, fossero più ignoranti di quelli di pianura. Al contrario l’insegnamento nelle scuole di alta valle era spesso superiore a quello delle basse valli, e la montagna esportava istruzione e conoscenze. E il tempo libero, e i giochi spensierati dell’infanzia? Forse i figli della montagna si divertivano più con le capre che con i balocchi diventando pastori in tenerissima età, ma in Val Gardena, che è una valle tipicamente alpina, già nell’800 si costruivano giocattoli su scala semindustriale per esportarli in mezza Europa. La viaggiatrice inglese Amelia B. Edwards rimase sbigottita quando vi trovò il magico cavallo a dondolo della sua fanciullezza. Quale infanzia sulle Alpi? Mentre diminuisce il lavoro minorile, aumenta il carico sull’infanzia causato dalla concentrazione del fenomeno turistico. Il notabile e il poveruomo: L’eccezionale autobiografia di Ulrich Braker, piccolo pastore di capre, a confronto con quella di Thomas Platter. La missione di Emil Brunner. Durante la seconda guerra mondiale un fotografo svizzero raccoglie oltre 1700 ritratti d’infanzia nelle valli delle sue montagne. La valle dei giocattoli. Grazie a un viaggio sulle Alpi, una scrittrice dell’Ottocento scopre che in Val Gardena si fabbricano i balocchi della sua infanzia. Adulti si nasceva. Era breve il tempo dei giochi per i bimbi della Val di Fassa. Molto spesso i piccoli venivano chiamati a svolgere un ruolo produttivo. Guarda che ti mando a spazzacamino! Il fenomeno dell’”emigrazione nera” esplose nella seconda metà del 1800 protraendosi fino al Ventennio, dal Canavese alle valli del Trentino. Banchi separati. Nel Ventennio il fascismo sopprime la lingua tedesca in Alto Adige. Allora nascono le Katakombenschulen, scuole delle catacombe. E se non ci fossero più le montagne? Nel 2002 è stato chiesto a 114 studenti della Valle d’Aosta di reagire a una provocazione: “Ti svegli e intorno a te non ci sono più le montagne...”. La virtuosa educazione alpina. L’idea dell’alpe educatrice nasce da una sintesi tra i valori dell’Italia risorgimentale, laica e liberale, e lo sguardo filantropico del socialismo umanitario. Vette per l’infanzia. Crescere i piccoli ai valori delle altezze: nella sterminata letteratura alpina l’editoria per l’infanzia trova uno spazio significativo. Heidi: il mito universale della montagna. In poco più di 120 anni Heidi è diventata un mito planetario, rendendo universali i valori e gli stereotipi tipici della gelosa e autarchica civiltà alpina elvetica. Bambini sulla neve: il gioco della montagna. Nel “gioco dell’oca” di cento anni fa si può “leggere” la scoperta ludica della montagna invernale.
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